RICORDIAMOLI
ARNOLDI ANTONIO (fonte articolo L'Eco di Bergamo)
Antonio Arnoldi sorridente (al centro), insieme all’allora presidente nazionale dell’Ana, Corrado Perona (a sinistra) in occasione dell’inaugurazione del Museo Alpino; a destra Giorgio Sonzogni, attuale presidente Bg
Antonio Arnoldi «è andato avanti», sua l’idea di creare il Museo Alpino.
Fu sua l’idea del Museo Alpino inaugurato nel 2011 nella sede della sezione di Bergamo dell’Ana in via Gasparini
«Senza di lui, che lo ha fortemente voluto, forse il museo non sarebbe mai stato aperto – ha detto Giorgio Sonzogni, presidente dell’Ana di Bergamo –. Quella per Antonio è stata una seconda casa per tanti anni. Ha dedicato tanto tempo e tante risorse all’attività dell’associazione; ho avuto il piacere di conoscerlo alla metà degli anni Novanta, quando entrambi eravamo consiglieri sezionali, poi lui è stato il mio successore come consigliere nazionale nel 2006, ricoprendo un ruolo importante anche come segretario del Consiglio direttivo nazionale».
Dell’Ana, Antonio Arnoldi diventò vicepresidente nazionale nel 2011, dopo un percorso lungo durante il qualche ha sempre condiviso i valori alpini. Iscritto all’associazione fin dal 1974, prima nel gruppo di Ponte San Pietro, poi in quello di Boccaleone, è diventato vicepresidente anche della sezione di Bergamo nel 2006. Ed era soprattutto un appassionato di vita militare, Antonio Arnoldi: arruolato nel 1962 all’età di 22 anni, fu ammesso alla Scuola di Allievi Ufficiali di complemento d’Artiglieria a Foligno; conseguito il grado di sottotenente, prestò servizio nel Gruppo Sondrio del 5° Reggimento Artiglieria da montagna di Vipiteno. Attivo anche nella Protezione civile, nel 2008 fu nominato Cavaliere della Repubblica. «A lui va il ringraziamento mio e degli alpini di Bergamo per il lavoro che ha fatto per l’associazione – ha detto ancora Sonzogni –. Questo è un momento triste, in cui la memoria corre a tutti gli anni belli che abbiamo condiviso».
«Ha portato avanti tantissimi progetti, dal Tricolore nelle scuole, coinvolgendo negli anni migliaia di ragazzi, fino alla pubblicazione di numerosi libri sull’associazione e sulla sezione di Bergamo, di cui ha curato anche quello sul centenario, ancora non pubblicato, che ha rappresentato un po’ il suo ultimo impegno per gli alpini».
ASTORI ANNA
Se gli Alpini di Boccaleone e la nostra Sezione hanno delle sedi ammirate ed invidiate da tutti per Ia capienza e la funzionalità, lo si deve alla sensibilità e alla generosità della "Signora Anna". Quando all'inizio del 1991 il Capogruppo Ezio Nespoli, era in cerca di un ambiente idoneo da destinare a sede del ricostituito gruppo Alpini di Boccaleone, ebbe la fortuna di incontrarla. Non gli fu difficile ottenere quanto andava cercando, anzi da quell'incontro nacque un atto di generosità ancora più grande: la donazione di tutto il prestigioso complesso di via Gasparini alla nostra Sezione. Da allora gli incontri della Sig.ra Anna con gli Alpini divennero sempre più frequenti e cordiali. Nata a Bergamo il 6 maggio 1913, visse la sua infanzia e giovinezza nella magnifica villa di Torre de Roveri che, unitamente alla restante proprietà, donò poi nel 1994 all'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri. Rimase orfana di padre in giovane età. Il padre Mansueto Astori morì l'11 luglio 1933 a 47 anni ed ella si trova improvvisamente, giovanissima senza esperienza alcuna, a gestire la proprietà paterna. Seppe affrontare con coraggio e impegno le situazioni ed in breve tempo fu in grado di gestire ed amministrare con capacità e lungimiranza il suo patrimonio. Questo tragico avvenimento e le esperienze successive formarono il suo carattere e fecero di lei una donna attiva, impegnata e desiderosa di sapere e conoscere sempre e ovunque. Si sposa con l'avvocato Naddeo Tobia giovane Pretore a Lovere e poi successivamente insigne e stimato avvocato penalista. Con l'evolversi dei tempi si trasferisce con il marito e la mamma sig.ra Maria prima in via Stoppani a Bergamo quindi nella abitazione di viale Vittorio Emanuele. Il suo cuore rimane però a Torre de Roveri ove ritornerà spesso per rivedere i luoghi più cari e per trascorrervi felici momenti intrisi di nostalgie e di tanti ricordi.
La mamma muore il 2 aprile del 1967. Il marito nel mesedi luglio 1987. Per tantissimi anni ha condiviso la casa con la fidata "Teresina" che entrata in casa Astori a Torre de Roveri nel 1913 a 14 anni, vi è rimasta sino alla sua morte avvenuta nel febbraio 1995. Dotata di una grande capacità di capire l'animo umano, la sua vita è sempre stata improntata da un profondo amore per l'arte e dal desiderio di aiutare chi era in difficoltà e chi era disposto ad ascoltare gli altri. Dal padre Mansueto, benefattore dell'Istituto Matteo Rota e di altre molteplici iniziative caritatevoli, apprese la rara virtù del donare. A Torre de Roveri, a Osio Sopra, a Orio al Serio, a Bergamo sono state molteplici le donazioni che hanno permesso a Enti pubblici e privati di realizzare opere utili alla collettività e ai bisogni della gente. Da tempo la sig.ra Anna Astori si era più volte posta il problema di fare qualcosa per aiutare la ricerca medica perchè era convinta che la cura di una malattia e la guarigione fossero il più bel regalo che si potesse fare ad una persona ammalata. Pensava a questo quando nel 1994 decise di donare le sue proprietà di Torre de Roveri e quando decise di lasciare, alla sua morte, tutti i suoi beni all'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Bergamo.
TRAINI MARIO
- Nomina a Sottotenente
- Nomina a Tenente
- Corso ufficiali
- Corso ufficiali
- Corso ufficiali
- Con gli alpini del gruppo
- Con il gruppo dei consiglieri
- Dimissioni da consigliere
- La sua tessera ANA
- Ringraziamento per contributo ristrutturazione sede
- Risposta ai ringraziamento nostra lettera
- Consigliere sezionale Traini con Nespoli Ezio
CARRARA ELIO
Il generale Carrara aveva svolto servizio in quattro brigate alpine: prima nella Julia, poi come comandante del gruppo artiglieria da montagna “Bergamo” a Silandro nella brigata Orobica ed in seguito comandante della stessa, a seguire fu Capo di Stato Maggiore della Cadore a Belluno, quindi a Torino presso il comando della Taurinense.
ARNETTI EUGENIO